Rimettersi in forma dopo il parto per una neo-mamma non è un consiglio, ma il più importante obiettivo lei debba porsi.
Sembra la solita frase maniacale di chi senza gli addominali scolpiti si sente nudo? Forse, ma solo se non ti poni il problema di come poter(ti) aiutare a superare (si, non è una fase semplice) questo momento… incolume.
Continua a leggere per dissacrare miti e leggende su questo tema, soprattutto se sei uomo. Perché una donna che attraversa questa delicatissima fase ha bisogno di persone che le stiano accanto, preparate sulle trasformazioni che il post partum coinvolge.
Iniziamo quindi a inquadrare il tema:
Il periodo successivo al parto (post-partum) comprende le sei settimane successive alla nascita del bambino, quando il corpo della madre inizia a intraprendere un percorso inverso, per tornare alle condizioni in cui si trovava prima della gravidanza. Questo periodo si chiama anche puerperio ed è quella fase unica nella vita durante la quale mamma e bambino si conoscono.
Siamo pronti a sfatare tanti miti assieme in questo articolo?

Le trasformazioni del corpo nel post parto
Una volta che la mamma ha stretto tra le braccia la creatura, si prepara ad affrontare un periodo di transizione verso il quale dovrebbe arrivare preparata. Il suo corpo infatti desidera riacquistare al massimo energie e un’ottimale forma fisica. Ne consegue che arrivare al parto in uno stato di salute ottimale sia imprescindibile per affrontare preparate questa fase.
Per facilitare la riabilitazione nel part parto, abbiamo scritto un articolo speciale, che ti consigliamo di leggere sul pavimento pelvico.
Tornando quindi a noi e alle trasformazioni del corpo di una donna dopo la nascita del piccolo, l’OMS incoraggia la neo-mamma a ricominciare a camminare quanto prima, se il parto è naturale e il medico dà l’ok. Se in forze, può addirittura intraprendere alcuni esercizi per rafforzare la muscolatura addominale, spesso dopo un giorno in caso di parto vaginale, più in là dopo il cesareo. Tuttavia, la maggior parte delle donne è troppo affaticata per iniziare a esercitarsi subito dopo il parto.
Per i casi di parto cesareo invece, vengono consigliate almeno 6 settimane di recupero completo per riprendere un’attività fisica moderata, mentre le brevi camminate costituiscono un toccasana anche in questo caso.
Insomma, la camminata è l‘elisir di lunga vita per eccellenza.
Certamente, non ci si deve fare prendere da fretta o smania da bikini body, ma decidere di inglobare un vero e proprio allenamento alla propria quotidianità solamente quando la spossatezza sarà un ricordo.
Infatti l’utero continua a contrarsi per qualche giorno anche dopo al parto, mettendo alla prova le energie della mamma che si affaccia a questa nuova vita arricchita dalla presenza di un altro essere umano che dipende completamente da lei. Per qualche altra settimana invece, anche fino a 6, compariranno secrezioni vaginali dovute allo svuotamento dell’utero. E per chi invece viene sottoposta ad episiotomia o si lacera tra la zona vaginale e perineale, sarà una buona idea evitare grandi sudate per facilitare la guarigione delle ferite, tenendo i punti sempre puliti e asciutti….
Ancora una volta: camminare un tutti questi casi andrà bene e anzi, lo raccomandiamo molto caldamente.
Infatti, generalmente 3 /6 giorni successivi al parto, arriva anche la montata lattea, una condizione che per essere favorirà richiede livelli di stress bassi. Si, infatti la stabilità emotiva ha una fortissima incidenza sulle funzionalità fisiche. Precedentemente la montata lattea, la mamma produce il colostro, un liquido giallo sieroso e molto nutriente, attraverso il quale la mamma trasmette i suoi anticorpi al neonato.
L’inizio della fase dell’allattamento quindi non va presa sottogamba. La produzione del latte è un evento che mette la donna, e quindi la famiglia, sotto pressione durante questa fase ricca di gioie e criticità. Può addirittura essere accompagnata dalla comparsa di febbre. Soprattutto quando arriva il primo figlio, la mamma non sa mai bene se il piccolo mangia abbastanza, si impegna infatti con le pesate frequenti per monitorarne la crescita e potrebbe anche confrontarsi con ragadi e mastiti. Insomma, la Mamy ha davvero bisogno del suo massimo impegno per affrontare al meglio questa fase è potenzialmente bellissima e della’iuto di chi la circonda per sostenerne l’evoluzione fisiologica.
ogni mamma ha il diritto di godersi l’arrivo del piccolo dopo averlo allevato per 9 mesi dentro di sé
ogni mamma ha il dovere di non dimenticarsi della sua salute mentale e fisica dopo il parto.
Come cambia la vita di una mamma nel post partum?
Baby blues, depressione post partum, isolamento, smarrimento, tristezza..
Sembrano dei paradossi, ma sono la realtà quotidiana per tantissime mamme purtroppo.
Uno dei periodi della vita a maggior rischio per le donne è appunto rappresentato dalla gravidanza e dal post partum. Studi condotti dal nostro Ministero della Salute evidenziano che la depressione post partum colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi. La mamma si sente triste senza motivo, irritabile, facile al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono.
Gli episodi di forte stress sono talmente frequenti, che linee guide governative incoraggiano gli stessi pediatri a segnalare situazioni difficili ai consultori e centri sociali.
Avere una grande mano in casa sicuramente giova alla stabilità emotiva della mamma che potrà prendersi del tempo per curarsi di sé stessa. A volte basta un bagno caldo, un’ora di lettura o meditazione e perchè no, una sessione di allenamento. Non c’è moneta che compri il benessere, quello del quale abbiamo davvero bisogno.
Qualsiasi evasione dallo schema mamma-bebè/bebè-mamma/pannolini-tetta/tetta-pannolini gioverà a creare un clima disteso in casa.
il fatto che la mamma abbia bisogno di prendersi cura di sè è assolutamente naturale e va incoraggiata e messa nelle condizioni d poterlo fare. Ti assicuriamo una cosa: basterà un’ora, dopo 70 minuti l’istinto materno sarà quello fortissimo di riabbracciare il piccolo. MA LA MAMMA HA BISOGNO DI STACCARE LA SPINA perché questo avvenga serenamente.
Come e quanto incide l’allenamento nel rimettersi in forma dopo il parto?
Risposta: immensamente.
Ci sono diversi livelli sul quale l’allenamento lavora in maniera profonda andando a colmare quei vuoti che una donna può provare quando diventa mamma.
Ma deve rispondere a dei parametri imprescindibili perché faccia del bene.
Allenamento post partum col metodo Rebel: come è strutturato?
-frequente: raccomandiamo 4-5 sedute di allenamento a settimana, dal momento in cui la mamma può muoversi senza rischi
-vario: includiamo nel programma di allenamento camminate, ginnastica funzionale, posturale, yoga e stretching
-volto al progresso: l’obiettivo è quello di far percepire fisicamente alla mamma il recupero della sua migliore forma fisica
-completo: si focalizza sulla riabilitazione di pavimento pelvico e diastasi
-sostenibile: l’allenamento si programma e riprogramma in base alle esigenze e ritmi della mamma e del bambino, anche in concomitanza con il lavoro
-flessibile: con un allenamento adatto ai nuovi ritmi (breve ed efficace), la mamma impara ad autogestirsi
-formativo: ogni seduta di allenamento é accompagnata da un articolo scritto di nostro pugno per approfondire le evidenze scientifiche a sostegno del nostro metodo.
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